venerdì 10 ottobre 2008

Cari lettori italiani

Mi chiamo Reinaldo Polito, brasiliano discendente da famiglia italiana, e sono scrittore e professore nell'area Comunicazione ed Espressione Verbale. Ho pubblicato nel mio paese numerosi libri che si collocano spesso nelle classifiche dei più venduti.
In Italia, nel vostro paese che recentemente ho visitato, ho pubblicato il libro Parlare Bene per convincere ed essere protagonista dell'editore Italianova.
Ho completato la mia formazione e i miei studi in Brasile. Sono laureato in "Economia e Commercio" e in "Economia e Amministrazione delle Imprese". Ho ottenuto un Master in "Scienze della Comunicazione" e mi sono perfezionato in "Comunicazione e Mercati" nella Facoltá di Comunicazione Sociale Cásper Líbero di San Paolo e in "Amministrazione e Finanza" alla Facultade de Ciências Econômicas e alla Fundação Getulio Vargas (FGV), sempre a San Paolo.
Ho fondato alcuni anni fa' l'Istituto Reinaldo Polito specializzato nell'insegnamento della Comunicazione Verbale. Ho insegnato all'Universidade de São Paulo (USP), alla FGV, alla Fundação Armando Álvares Penteado (FAAP) e alla Fundação Cásper Líbero. Sono membro titolare dell'Accademia Paulista di Educazione e Presidente della ONG Via de Acesso.
Partecipo spesso a numerosi congressi internazionali e scrivo regolarmente sulle migliori riviste brasiliane (Vencer, Seu Sucesso, Brazilian Press e Você S.A.). I miei libri sono stati pubblicati in numerosi paesi (con vendite che hanno superato il milione di copie) che l'editore Italianova intende proporre e divulgare nel vostro paese.


Copyright © 2008 Italianova

martedì 7 ottobre 2008

IL SENSO DELL'UMORISMO

Cari lettori, oggi un nuovo capitolo del mio libro Parlare Bene.
Un saluto
Reinaldo Polito

02. IL SENSO DELL'UMORISMO

Avere senso dell’umorismo non significa fare la parte dei pagliacci né trasformarsi nel buffone di corte.
E non è nemmeno sinonimo di volgarità. Se avrete cura di evitare i doppi sensi triviali e di imparare ad utilizzare in modo divertente le informazioni che avete a disposizione, ci sarà sempre qualcuno desideroso di conversare con voi. L’ironia, se sottile e ricca di sottintesi, oltre ad evidenziare che siete persone intelligenti, brillanti e intellettualmente preparate, costituirà anche un omaggio alla sensibilità e alla percezione di chi vi ascolta. In verità, la sottigliezza della battuta spiritosa dovrà essere commisurata al livello intellettuale della persona o delle persone a cui vi rivolgete.
Attenzione: anche quando la circostanza può sembrare favorevole all’uso di espressioni scurrili non lasciatevi prendere in trappola; essere volgari non vi porterà da nessuna parte, ci potete scommettere. La linea di demarcazione che separa il senso dell’umorismo dalla volgarità è molto tenue e tende a spostarsi verso un estremo o verso l’altro a seconda delle caratteristiche di chi vi ascolta e del contesto in cui vi trovate.
Quanto più vi avvicinerete a questa linea, tanto più sembrerete persone dotate di humour, ma al tempo stesso aumenterà il rischio di scadere nella volgarità. Quindi, poiché non potrete mai essere sicuri di dove si trovi esattamente la linea di confine, è meglio mantenere sempre la distanza di sicurezza ed evitare di attraversarla. È molto meglio essere meno divertenti di quanto potreste – ma con la certezza di preservare la vostra immagine e di continuare a meritare il rispetto di chi vi ascolta – che spingervi fino al limite, atteggiamento che in teoria potrebbe avere maggior successo ma, per un banale errore di calcolo, potrebbe rendere estremamente volgare la vostra immagine.

domenica 5 ottobre 2008

Reinaldo Polito in Italia

La casa editrice Italianova, che pubblica i miei libri in Italia, mi ha ricevuto e accolto lo scorso mese di febbraio per una grande campagna di divulgazione e promozione in tutto il paese. Librerie come la Rizzoli della Galleria Vittorio Emanuele di Milano e il gruppo Itineris (presente in numerosi aeroporti) hanno dato ampia visibilità con delle stupende vetrine ai miei libri "Parlare Bene per convincere ed essere protagonista" e "Super clues for speaking well in talks and presentations", edizione in lingua inglese, che stanno riscuotendo enorme successo. Nel corso della visita ho stipulato un accordo con l'editore per la pubblicazione di tutta la collana "I Superconsigli" che coordino sia in Italia che in Brasile. Nel mio paese infatti, curo tale collana (che noi chiamiamo Superdicas) per conto della casa editrice Saraiva.
Gli altri due titoli già pubblicati nella collana I Supercosigli sono: "Vivere Bene per essere più felici" dello psicoterapeuta Flávio Gikovate e "Scrivere Bene per comunicare com grande efficacia" della dott.ssa Edna Perrotti (con la mia prefazione) che stanno riscuotendo un grande e inaspettato successo.

giovedì 2 ottobre 2008

Saper parlare

Cari lettori, propongo oggi il primo capitolo del mio libro Parlare Bene accettando suggerimenti, opinioni e consigli.

01. SAPER PARLARE
Saper parlare vi potrà essere utile in molte circostanze: nei contatti con le persone, alle riunioni di lavoro, in una conferenza, nell’insegnamento, ai congressi. Tale capacità contribuirà ad aprirvi le porte del successo personale.
Saper parlare significa possedere l’abilità di raccontare storie interessanti, ma è anche l’arte di saper fare la domanda giusta al momento giusto.
Se il vostro obiettivo è quello di avviare una conversazione oppure di creare un clima favorevole ad ottenere informazioni in breve tempo, date la preferenza a domande chiuse che richiedano risposte brevi e veloci. Ad esempio: Chi? Quanto tempo fa? Dove? Quando? Come potete notare, con domande di questo tipo si ottengono risposte obiettive e adatte ad acquisire velocemente le informazioni che ci interessano, senza interrompere il ragionamento né disperdere l’attenzione di chi ci ascolta.
Se il vostro obiettivo è quello di motivare le persone ad una partecipazione più attiva al discorso, oppure di scoprire le loro intenzioni, i loro desideri e le loro necessità, fate uso di domande aperte, atte a provocare risposte maggiormente articolate che esigono un ragionamento più elaborato. Ad esempio: Che cosa? Perché? Come? In che modo?
È chiaro che, contrariamente a quanto accade con le domande chiuse, questo tipo di interrogativi esige da chi risponde una partecipazione più attiva, l’elaborazione di un ragionamento e la messa in campo di informazioni che vi faranno scoprire qualcosa in più sulla sua personalità e sul suo modo di pensare.